Quaqquaraqquà

Purtroppo torno a ripetermi: concordo con Sciascia. Trascorrere le giornate lavorative in compagnia di persone con le caratteristiche di cui sotto, non è che l’ennesima conferma di quanto l’uomo possa essere meschino. Troppi sono coloro che si nascondono dietro ad un’apparenza di correttezza, mentre cercano di motivare la propria presenza soltanto danneggiando chi gli sta vicino. I tempi sono maturi per smascherare le papere, dopodiché inizia la stagione venatoria…  

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…» da “Il Giorno della Civetta” di Leonardo Sciascia

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