José Mário dos Santos Mourinho Félix
Mi piacerebbe domenica entrare a San Siro e andare sotto la curva con tutti i giocatori a mostrare questo premio. Io sono interista!
(Mentre gli viene consegnato il Pallone d’Oro)
Sono il miglior allenatore al mondo perché sono stato l’allenatore della migliore squadra del mondo nel 2010
(Mentre gli viene consegnato il Pallone d’Oro)
Difficoltà al Real? Non ho mai difficoltà.
Quando guardo il Chelsea riesco ad essere controllato, con l’Inter ancora non ci riesco. Forse perché è ancora troppo presto.
Questa sera sarò ancora e se possibile di più interista. Seguirò la partita con maglia dell’Inter addosso e spero possa arrivare a vincere il Mondiale per Club.
Abbiamo giocato 57 partite per arrivare fin qui, non si può sbagliare. Oggi bisogna diventare campioni del mondo, voglio vedere il simbolo del trionfo sul petto per un anno.
Non posso chiedere che il Bernabeu sia come San Siro, ma ci vorrebbe un po’ di calore in più.
Le tre dita prima della partita? Non erano per i tifosi del Milan, ma per quelli dell’Inter. Da casa hanno potuto vedere il loro ex allenatore che è ancora un interista e non dimentica mai i tre trofei storici. (dopo Milan – Real)
Contro il Milan giocheremo in casa due volte: l’andata a Madrid, il ritorno nella mia…San Siro!
Voi potete garantire che state qui domani? Lo sperate, ma non potete garantirlo. Io spero che tu ci sia, ma tu non puoi garantirlo. (Risposta a chi gli chiede se può garantire il bel gioco)
Forza nerazzurri, lo dico col cuore. Spero che vincano tutto, tranne la Champions. Non chiedetemi di essere distaccato, sono troppo tifoso. (2 settembre 2010 – Allena il Real Madrid)
A Benitez auguro ogni successo, non perché lo amo ma perché è l’allenatore della mia squadra, dei miei tifosi, del mio presidente.
Questa empatia tra me e l’Inter è per sempre, sono uno di loro, questo non cambierà mai, anche se cambio squadra quest’anno. E se la tradizione si confermerà, l’anno prossimo verrò a giocare a San Siro, casa mia.
Chi mi ama mi segue, chi mi odia m’insegue
La noia di Ranieri? Che cosa è la noia di Ranieri? Ho studiato e conosco solo ‘La Nausea’ di Jean-Paul Sartre, filosofo, premio Nobel, ma anche grande appassionato di calcio.
Se prima di una partita metto la squadra a guardare “Il Gladiatore”, i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato.
Io non dico meritiamo rispetto. Io dico esigo rispetto! La signora può essere una signora, la presidentessa, può essere dottoressa, può essere nata in una culla d’oro, però deve rispettare la mia squadra e i miei giocatori. (Riferendosi a Rossella Sensi)
Il 5 Maggio? Morì Napoleone
Pensavo di aver già raggiunto il picco per quanto riguarda le emozioni che il calcio può regalare con il Chelsea, ma i sostenitori dell’Inter sono ancora meglio. Sono innamorato dell’Inter e dei suoi fan, ma non del calcio italiano. Lo rispetto, ma non lo amo. (Dopo aver passato il turno di Champions League contro il Barcellona)
Abbiamo due sogni. Uno è quello di arrivare in finale, l’altro di vincerla
Non è solo la mia vittoria, né è la vittoria della mia vita: non è questo il successo che voglio ricordare nella mia carriera, spero ce ne saranno altri.
(dopo Chelsea-Inter)
Oggi sono l’allenatore più felice del mondo. (dopo Chelsea – Inter valida per la qualificazione ai quarti di Champions)
Sarà speciale non eliminare la mia ex squadra, ma passare gli ottavi di finale, che sono sempre stati una barriera per l’Inter (vigilia di Chelsea-inter)
Ci sono pareggi e pareggi. Quelli per colpa degli errori degli altri, quelli che arrivano per colpa nostra. Preferisco un pari così, in una partita onesta.
Soltanto in sei ci battono!
C’è solo un’area di 25 metri in Italia.
(riferendosi al rigore dato a Del Piero per un fallo fuori area)
Non ha soldi per me!
(risposta alla domanda: “andrebbe mai ad allenare una squadra con De Laurentis presidente?”)
Il calcio ha chiesto il rigore nel primo tempo a favore dell’Inter, non noi
Dottor Beretta, ho Samuel Etòo alla Coppa d’Africa e quattro giocatori di centrocampo infortunati: mi piacerebbe non giocare il derby domenica
Fino ad oggi il Ramazzotti famoso era Eros, ma da qualche giorno è Andrea
(giornalista offeso da Mou dopo Atalanta-Inter)
Il miglior psicologo sportivo sono io. Perché lui ha solo una conoscenza teorica, io ne ho una teorica e pratica derivante dal fatto che ho lavorato nel calcio per tutta la vita. I migliori psicologi sportivi sono gli allenatori!
(risposta ad uno psicologo che in un intervista aveva criticato il suo modo di amministrare Balotelli)
L’Inter non mi paga per essere preoccupato, ma per concentrarmi sulla partita, non sul fatto se si giocherà a porte chiuse o aperte, con o senza mascherina. Domani non avrò tempo di girarmi e pensare che chi è in tribuna dietro di me avrà la bocca chiusa o aperta.(Vigilia della partita con la Dinamo Kiev caratterizzata dall’allarme relativo all’influenza A)
Il rumore dei nemici…fantastico!
Ti ho visto in tv con la sciarpa dell’Inter, meriti una buona risposta
Qualcuno mi ama, qualcuno mi odia. Questa è la vita, questo è il calcio.
Io non voglio un giocatore che sia un uomo perfetto, che sia un perfetto professionista, che abbia un carattere fantastico, quello è il tipo che voglio per mia figlia. Io voglio un giocatore che scaraventi il pallone dentro. (La differenza tra Ibrahimovic ed Etoo per Mourinho)
Ora lo chiamano Principe Carlo, ma io conosco solo quello di Galles. L’amichevole non conta, magari vado in tribuna e non in panchina perché si vede meglio. Comunque se vince il titolo lo fa dopo 3 anni di digiuno, un altro tipo lo ha fatto dopo 50 anni di digiuno. (L’augurio di Mourinho a Carletto Ancelotti, nuovo Allenatore del Chelsea)
Avere una rosa di 28 elementi è un problema, non mi piace avere tanti giocatori, si gioca 11 contro 11 e averne 28-30 non è positivo, non è bello avere in ritiro giocatori che non voglio e che sanno che non conto su di loro.
Solo uno tra ventuno non voleva darmi la laurea honoris causa, ma è normale, anche Gesù non piaceva a tutti.
Quando sono arrivato all’Inter non avevo neanche un ufficio. Quando me ne andrò chi mi sostituirà ce l’avrà.
Nella storia della Champions c’è un solo club e un solo allenatore che erano sul tre a zero e hanno perso la finale.
L’Inter è più di un solo giocatore, di un allenatore, di un fisioterapista: si può immaginare l’Inter senza qualcuno di noi. È impossibile solo un’Inter senza tifosi
Con l’Inter è successo, sono innamorato di questa squadra. È stato così grazie all’onestà dei giocatori, grazie all’amore per l’Inter di tutti coloro che lavorano in questo club, grazie ai tifosi che ho imparato a conoscere e hanno una passione veramente speciale per questa maglia
Se i capelli sono più corti, si vedono meglio le idee che una persona ha in testa
Chi pensa che non ha bisogno di migliorare è un pirla
Io lavoro per l’Inter e faccio il bene della mia società. Se i giornalisti mi odiano non è un problema mio.
Ho parlato con il mio giocatore Costinha, con cui avevo vinto a Manchester, e gli dicevo “siamo stati due anni a Porto, e abbiamo giocato con 2 sistemi; sono stato tre anni al Chelsea, e ho giocato con 2 sistemi; all’Inter un anno, 6 sistemi.
In campionato vince sempre la migliore e l’ho sempre detto anche quando non ho vinto
Lo scudetto è andato alla squadra più forte, cioè noi!
Il 5 Maggio non esiste, nel mio calendario, mi ricordo solo delle cose belle, per questo ricorderò il giorno in cui vinceremo lo scudetto
Che cosa ha in più la Juventus dell’Inter? niente, ha sette punti in meno. E questo è il modo oggettivo di vedere la situazione.
[…], ma quello che piace è vedere i giocatori e i tifosi della Juventus nel proprio stadio, uno stadio di una squadra storica e importante, gioire per il pareggio e vedere tutto un gruppo felice, anche se ha 10 punti di distacco dalla prima in classifica.
Non mi aspetto che in campo si diano baci (Riferito a Ibrahimovic e Balotelli)
Mancini, dopo aver perso a Liverpool, ha chiesto le dimissioni. Io dopo aver perso a Manchester, ho chiesto una riunione per Vincere
Nessuno è più interista di me.
Per la prima laurea ho faticato molto, per questa non ho fatto nulla
Non si è parlato di un Milan che finirà la stagione con Zero Titoli
La nostra situazione è diversa da quella del Milan che non ha più traguardi
Un allenatore può perdere tante cose, tante partite, ma non deve mai perdere la dignità
Una volta ho i capelli lunghi, altre volte corti. Sono uscito da poco dalla sauna, sono bello fresco, non sono arrabbiato. Sono orgoglioso di me.
A me la prostituzione intellettuale non mi piace
Il Manchester? Non significa niente, è semplicemente un avversario da eliminare
Sento che sei Arrabbiato (Mou, si rivolge in questo modo a un giornalista “Milanista” che “secondo lui era arrabbiato” per aver perso il Derby)
Kakà è forte, Pato è grande, Beckham è forte, il Milan sei punti meno
Qualcuno deve difendere la mia squadra, se nessuno lo fa, lo devo fare io.
Oggi abbiamo fatto troppi errori e gli errori si pagano (Pronunciate dopo la partita persa con l’Atalanta)
Non sono il migliore del mondo, ma penso che nessuno sia migliore di me.
Vieni a giocare con me: non arriverai secondo
Nessuno è migliore di me.
Sai cos’è un trascinatore? Certe bugie a volte servono.
Non dobbiamo entrare in campo con l”obbligo di segnare subito, questo succede una volta ogni trenta partite. Ma si deve giocare per essere dominatori
Un vincente non è mai stanco di vincere e io non voglio perdere mai.
A me può invitarmi per cenare con lei, io non vado…” (replica a un giornalista)
Ho sempre detto che i miei giocatori sono i migliori del mondo: l’ho fatto quando allenavo una piccola squadra, l’ho fatto al Porto e poi al Chelsea. Ora i migliori del mondo sono i calciatori dell’Inter.
Se la gente vuole diventare famosa parlando di me deve pagare!
Monaco? Io conosco Bayern Monaco, Monaco di Montecarlo, monaco del Tibet, G.P. di Monaco. Non ne conosco altri” (Riferito al Ds del Catania Lo Monaco che lo aveva “attaccato”)
Se vogliamo finirla qui per me va benissimo. Ranieri ha parlato una volta ed è stato felice, poi ha parlato una seconda volta ed è stato felice, dopo ha parlato una terza volta, ed è stato ancora più felice. Io ho parlato una volta sola e lui si è un po’ arrabbiato. Se vogliamo finire qui per me va benissimo. Tre a uno per lui, ma il mio gol è stato bellissimo
Un allenatore vincente di un grande club dovrebbe avere la certezza di restare almeno cinque o sei anni.
C’è chi ride dopo una vittoria, per me non c’è tempo di festeggiare un successo.
Viste le occasioni da gol che abbiamo avuto e il dominio in campo potevamo anche vincere 5-1, e con me in porta. (pronunciate dopo la vittoria contro il Catania, prima sua nella serie A)
Io voglio la possibilità di cambiare la filosofia calcistica, non esistono allenatori con le stesse idee.
Ma io non sono pirla.