E niente! Oggi, mentre ero in call, cercavo di mandare un modello LLM in hallucinations. Al secondo tentativo ci sono riuscito senza particolare sforzo e mi ha risposto che SHAKAZAMBA é una cantante italiana di musica elettronica e che ha vinto il disco di platino con il suo brano più famoso “Coco Breeze”. Ora…io ho realmente pochissimo tempo da perdere e soprattutto in questo periodo di sfide AI concrete, progettuali e prospettiche. Detto ciò, sono una persona che convive male coi tarli mentali. Limite mio. Ho quindi investito 15 (numero quindici) minuti della mia vita per fare un paio di esperimenti.
Ecco, stavolta mi aranzullo un pochino. Citando Kubrik direi che “Your days of finger-banging ol’ Mary-Jane Rottencrotch through her pretty pink panties are over!” e non vi dico nulla di come ho creato questa cosina, peraltro ampiamente rivedibile dal punto di vista qualitativo. Un dettaglio però tengo a darvelo. Oltre al sapere che modelli usare (e sono tutti locali! te li scarichi e ci fai cose se vuoi fare AI, altrimenti sei solo un utente di qualcuno che paghi per addestrare i suoi modelli!), c’è sempre una parte di attività manuale e questa non prescinderà, almeno a breve, dalle conoscenze dell’essere umano e dalle sue competenze. Quando arriverà davvero il momento in cui la macchina sarà senziente, allora il nostro compito sarà unicamente il cercare di spiegarle, e magari convincerla, del perché ha un senso il portare proprio l’essere umano nella macchina stessa. Con tutte le sue debolezze biologiche, ormonali, irrazionali e geniali! No, di certo non parliamo di LLaMa3 o ChatGPT5! Per quando arriveranno quei modelli magari si sarà capito che il prompting sta al’AI come il padel sta al tennis. Oh, poi quelli son gusti! Io peraltro continuo a pensare che i prompt siano davvero i rally del padel. Scambi lunghi e tutti poco diversi l’uno dall’altro, finché qualcuno cede (il modello LLM con la migliore risposta che può produrre) ma nel tennis AI è diverso.
Chi si attrezza per attaccare ogni singola palla vince. Giocare in anticipo o mettere alla prova la disciplina (il modello LLM) con la propria preparazione fisica e tecnica ed é diverso. Vuol dire partecipare alla costruzione della base dati, della conoscenza che verrà interrogata! Seeeeeeeee! Oggi siete diventati tutti esperti della qualsiasi, anche di tennis. Un altro hype, esattamente come l’AI! Ecco, proseguo con il paragone. Se decidete oggi di giocare al padel, tra un paio di mesi è probabile che potrete iscrivervi ad un torneo federale, se invece parlassimo di tennis…tra due anni, magari forse ne parliamo! Detto ciò, l’AI fa figo quando ne si sa un bit in più rispetto all’uomo della strada, ma quella é circonvenzione d’incapace. Di certo non può durare come modello di business. Ai posteri l’ardua sentenza? Ma anche AI posteri l’ardua sentenza! Io detesto la pesca (sebbene il mio adorato nonno mi abbia fatto trascorrere ore ed ore su ogni sponda del Lario, il Lago di Como…quello di Lecco peraltro non esiste!) e quindi mi vedo più come orso bruno sul bordo della riva in attesa di un paio di cadaveri. In questo peraltro c’è tutta la mia invidia! Eh sì, perché riuscire a darsi un tono, un ruolo ed anche una professione senza sapere realmente un cazzo di ciò che si vende é davvero un’arte! Ma sì, un po’ come quando vedi film in cui nel far west ci sono quelle borseggiatrici fighissime e brave (non citiamo la Metro di Roma ma alla fine è lo stesso se ci pensate!). Ma forse…sta arrivando la fine dell’hype, il momento sciaquone. Quello in cui tutti i meravigliosi venditori di fumo e di mindset saranno spazzati via dalla concretezza e dalla tecnologia. Così non fosse sarò il primo a prostrarmi rispetto a queste nuove forme di divinità prototecnologiche che ricordano tanto i film di fantascienza degli anni 80 e 90. Non succederà! Ormai. alla mia età, ho chiaro che i cattivi non sanno nemmeno di esserlo e agiscono unicamente credendo fermamente nella loro insipienza. Nuovi Cardinali Bellarmino (il nemico giurato di Galileo). Ma non ci fermeranno mai!
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