Ciao a tutti ecco il racconto del mio “Giir di Mont†svoltosi domenica scorsa in quel di Premana.
Una vera festa dello sport quella che ho visto a Premana in occasione della diciassettesima edizione del “Giir di Montâ€. Gara di 32 Km e 2400 metri di dislivello attraverso gli alpeggi di Premana, valevole per il campionato mondiale di sky running. Per un giorno quel piccolo paese dell’alta Valsassina arroccato sulle montagne si è animato ed è diventato il centro del mondo.
Una vera festa dello sport visto il calore della gente dislocata lungo il percorso. Mai mi era capitato di trovarmi al centro di un tifo così forte, con la gente che urla a squarciagola il tuo nome, si il tuo nome, degli perfetti sconosciuti che ti chiamano per nome, un’autentica emozione ma anche uno stimolo fortissimo a fare di più a non mollare. Sono loro, i premanesi, i vincitori di questa giornata che hanno reso unica la manifestazione.
Ma ora veniamo alla cronaca della mia gara.
La partenza avviene in piazza della chiesa al centro del paese dopo l’annuncio della parata di nomi presenti alla gara odierna. Partiamo attraversando le caratteristiche viuzze strette per raggiungere il sentiero che ci condurrà all’Alpe Chiarino, il primo degli alpeggi. Inutile dire l’imbuto formatasi sin dall’inizio visto il gruppo numeroso. Gruppo che ha cominciato a sfoltirsi non appena abbiamo iniziato ad inerpicarci sulla prima salita. Ed è qui che ho cominciato a prendere il mio ritmo di gara, mi sentivo in forma, le gambe giravano bene. Passiamo il primo alpeggio, il tifo è ancora contenuto, è ancora presto per entrare nel vivo della gara, bisognerà aspettare il primo ristoro dopo quattro chilometri, all’alpe Chiarino. La gara prosegue in salita fino al culmine della prima salita dopo i primi seicento metri di dislivello. Ed ora in discesa su sentierino non sempre agevole ed a tratti esposto per poi aprirsi su dei bei pendii erbosi e lasciarsi andare come a scodinzolare con gli sci nelle neve fresca. Ma è all’alpe Casarsa che il tifo si scatena. Comincia a vedersi il calore della gente e quanto sia sentita la manifestazione. Ma soprattutto sono i bambini i protagonisti che urlano a squarciagola il tuo nome, la gente aspetta solo il tuo passaggio per cercare il tuo nome nella lista e poterti incoraggiare. Emozioni uniche da farti venire la pelle d’oca.
Terminata questa prima discesa inizia la seconda salita, la più lunga che ci condurrà ai 2063 metri della bocchetta dei Larec, punto culminate della gara. Ma la vera salita deve ancora arrivare, questo primo tratto avviene su mulattiera alternando tratti in leggera salita a tratti più ripidi. Si riesce a correre bene. Il clima è dalla nostra, fresco e asciutto. Senza quasi accorgermi mi ritrovo al termine di questa lunga salita. Una sorpresa alquanto insolita ad attenderci: disco music e speaker in mezzo a queste montagne ove a regnare sovrano è il silenzio. Sembra quasi di essere al Carosello 3000 di Livigno !!! Una volta tanto questo silenzio si può anche rompere, è per una buona causa. Un’emozione unica passare in mezzo a questo corridoio di gente e sentire pronunciare il tuo nome dallo speaker a queste quote.
Ora mi attende una ripida discesa fino all’alpe Fraina. Nessuno si risparmia in questa discesa, un gran gioco di caviglie per saltellare da una sasso all’altro, un sentiero a tornanti dove sembra di fare lo slalom con gli sci, dove tutto va bene per attaccarsi pur di arrivare prima, prima possibile, il ritmo in questa discesa è veramente elevato !!!!
Sono in Val Fraina la discesa continua su mulattiera fino a prendere la deviazione per l’alpe Premaniga passando per l’alpe Rasga. Inutile sottolinearlo ancora il gran calore della gente, ma soprattutto l’emozione più grande è passare in mezzo a questi corridoi di persone che pronunciano il tuo nome. Come i grandi campioni del ciclismo al giro d’Italia nei passaggi sui passi alpini. Manca solo quest’ultima salita che culminerà all’alpe Deleguaccio sembra che il più è fatto ma … è ancora lunga … siamo a metà percorso ci sono ancora sedici chilometri !!!!
Giunge in fretta l’alpe Premaniga, culmine del calore della gente … ma quanta gente !!! Un lungo corridoio … tu prosegui concentrato nella tua fatica con uno stimolo in più, ma intanto un pensiero va anche agli amici che vorresti che fossero lì anche loro a vedere in diretta la tua fatica anche se telepaticamente so che erano lì tutti a vedermi. L’alpe Deleguaccio sembra quasi non arrivare il sentiero è un lungo susseguirsi di saliscendi per superare tutte le vallecole. I chilometri non mi sono mai sembrati così lunghi come ora, aspetto solo i ristori per prendere la carica della coca cola e buttare giù un po’ frutta disidratata e banane. Stringi i denti fino in fondo ma ecco che arriva la tanto sospirata alpe Deleguaccio. Ora una lunga discesa per coprire i quattro chilometri e mezzo che mancano al traguardo. Trovi la gente che ti incoraggia e ti dice “dai che è solo discesaâ€, ma anche in discesa si fa fatica, è il momento in cui la concentrazione deve aumentare devi avere occhio a dove metti i piedi per non lasciarci le caviglie soprattutto ora che arriva la stanchezza ed i riflessi non sono più così pronti come alla partenza. Fai il conto alla rovescia ad ogni indicazione chilometrica, penso anche a quell’ultimo strappo in salita in mezzo al paese per giungere al traguardo. Sembra che facciano apposta a fare gli arrivi in salita !!! Sempre così … anche nei rally di sci alpinismo … quegli ultimi 50 – 100 metri per arrivare alla tanto agognata meta.
Stanco ma felice taglio il traguardo in mezzo al calore dei premanesi.