Quest’uomo continua a sorprendermi a distanza di tempo! Era da un po’ che non si faceva vivo in modo così prepotente e devo dire che quello che dice mi risulta, ancora una volta, molto plausibile. Potrei dire che me n’ero già accorto da solo, ma non sarei sufficientemente preciso, dal momento che l’ambito secondo me non riguarda solamente il web, ma va esteso alla comunicazione in generale. Non esiste più la verità , ci sono rimaste solo le opinioni e se prima non valeva per ogni cosa, adesso ci ritroviamo sempre a ragionare bipolarmente…non esiste! Lascio ai manichei le considerazioni del caso.
“Ai tempi della rivoluzione Internet io e i miei collaboratori venivamo sempre irrisi, perché prevedevamo che il Web avrebbe potuto dare libera espressione a milioni di individui. Macché, ci dicevano, alla gente piace guardare la TV, non stare davanti a un computer. Quando la rivoluzione c’è stata, però, la creatività è stata uccisa, e il Web ha perso la dignità intellettuale. Se volete sapere qualcosa la chiedete a Google, che vi manda a Wikipedia, punto e basta. Altrimenti la gente finisce nella bolla dei siti arrabbiati, degli ultras, dove ascolta solo chi rafforza le sue idee. […] Ovviamente un coro collettivo non può servire a scrivere la storia, né possiamo affidare l’opinione pubblica a capannelli di assatanati sui blog. La massa ha il potere di distorcere la storia, danneggiando le minoranze, e gli insulti dei teppisti online ossificano il dibattito e disperdono la ragioneâ€