Normalmente non mi piace parlare di calcio se non condividendo amenità o sfottò divertenti. Alla luce di cotanta premessa, permettemi di esprimere un paio di concetti che sento tracimare dalla mia interiorità. Procedo in ordine di rilavanza.
1 – Sin dal 1985 sono innamorato dell’Everton. Ciò mi pone dolorosamente nei confronti dell’impresa del Liverpool dell’altra sera;
2 – Puntualizzerei che i famosi quattro di Liverpool erano tre reds ed uno solo blues (quello figo peraltro!) fatevi due conti;
3 – Mi sarei un attimo deteriorato il sacchetto scrotale in merito all’imprevedibilità di ogni scontata gara di ritorno a fronte del fatto che nel calcio moderno bastano quattro, cinque minuti per sovvertire risultati e storia;
4 – Non sarò mai un difensivista, non lo sono nella vita di ogni giorno, men che meno potrei concepirlo nell’arte della pedata ma…sto iniziando a credere che ci sia qualcosa di sbagliato nell’assoluta spregiudicatezza che sta condizionando lo sport più meraviglioso sia mai stato concepito;
5 – Hazard ha messo a segno il rigore decisivo nella semi tra Chelsea ed Eintracht. La prima, primissima cosa che ha fatto dopo aver siglato il rigore decisivo…è stata andare verso il portiere avversario per stringergli la mano. Non ne sono ancora sicuro, ma forse una speranza c’è ancora. Forse!