Inno a Mariano
(Vittoria Re, 15 Aprile 1950)
(Vittoria Re, 15 Aprile 1950)
Ne l’alta Brianza,
di verde ingemmata
un borgo s’adagia
da ben lunga data:
si stende nel piano
l’antica Mariano.
di verde ingemmata
un borgo s’adagia
da ben lunga data:
si stende nel piano
l’antica Mariano.
Colline all’occaso,
pianura a levante,
da lungi si scorge
dei monti il sembiante:
chi vien da lontano
ammira Mariano.
pianura a levante,
da lungi si scorge
dei monti il sembiante:
chi vien da lontano
ammira Mariano.
Fioriti giardini
e ville vetuste,
le strade ombreggiate
da piante robuste:
sorride nel piano
la bella Mariano.
e ville vetuste,
le strade ombreggiate
da piante robuste:
sorride nel piano
la bella Mariano.
I mobili d’arte
le sete lucenti,
tessuti di crine,
terren da sementi:
con alacre mano
ti dona Mariano.
le sete lucenti,
tessuti di crine,
terren da sementi:
con alacre mano
ti dona Mariano.
Gli svelti fuselli,
con grazia guidati,
intreccian merletti
dei più ricercati:
la femminea mano
è onor di Mariano.
con grazia guidati,
intreccian merletti
dei più ricercati:
la femminea mano
è onor di Mariano.
Fecondo lavoro
di validi artieri
benessere ha dato
ai villici fieri:
che pur da lontano
non scordan Mariano.
di validi artieri
benessere ha dato
ai villici fieri:
che pur da lontano
non scordan Mariano.
Mariano, Mariano
sei tutto il mio vanto,
t’avvolge natura
del suo bel manto:
dai colli fioriti
dai solchi fumanti
sorridi nel sole,
o terra d’incanti.
sei tutto il mio vanto,
t’avvolge natura
del suo bel manto:
dai colli fioriti
dai solchi fumanti
sorridi nel sole,
o terra d’incanti.