La mia Engadin Ski Marathon 2009

Ciao a tutti eccovi come consuetudine il racconto della mia Ski Marathon dell’Engadina 2009 … buona lettura !!!
Sembrerò ripetitivo ma le prime parole che mi vengono per iniziare il racconto di questa mia ennesima avventura sono “Sembra quasi ieri”. Però effettivamente è così, mi sembra quasi ieri quando lo scorso novembre ho sfoderato i “magici attrezzi” per la prima volta, che mi ritrovo già a raccontare della mia sesta ski marathon dell’Engadina. Forse è stata la successione di impegni agonistici di questo inverno che hanno fatto scorrere ancora più veloce il tempo perché terminata una gara ne avevo subito un’altra a cui pensare. Ed effettivamente è così, dopo La Sgambeda ho preso parte a diverse altre gare tra sci di fondo e rally di sci alpinismo … e la stagione non è ancora finita !!!
Di quest’anno sicuramente la cosa che mi rimarrà maggiormente impressa sono le notevoli quantità di neve, presente anche in zone dove solitamente è difficile che rimanga. Ma ora veniamo alla ski marathon.
La mia avventura inizia sabato mattina al passo del Maloja con il consueto giro di ricognizione sulla prima metà del percorso fino a Pontresina, arrivo anche della mezza maratona. Le condizioni direi che sono decisamente più invernali rispetto allo scorso anno con neve fresca tipicamente invernale, e questo mi fa già presagire che i tempi di gara saranno di certo più lunghi. Per mia fortuna le previsioni per l’indomani non danno vento perché quest’oggi sui laghi spira un bel vento contrario !!!
Durante questa ricognizione una sosta obbligata è al centro fondo di Saint Moritz presso lo stand della Toko per raccogliere le ultime notizie sulla paraffina da adottare. Casualmente incontrerò Gigi e Roberto con cui avrò modo di consultarmi.
Nell’attesa poi del mio turno a Pontresina, osservando chi mi precede nell’operazione di preparazione, la decisione definitiva sarà di mettere una base gialla per coprire i chilometri finali quando la temperatura si innalza per effetto del riscaldamento diurno, una lucidatura e poi sopra uno strato di blu e rossa per coprire le basse temperature iniziali e la fase centrale della gara, altra lucidatura e poi sopra uno strato di fluoro per dare maggiore scorrevolezza. Un’operazione che complessivamente mi richiederà in termini di tempo quasi lo stesso della gara.
L’indomani riparto da Chiavenna per il Maloja con un cielo sereno, una splendida giornata e soprattutto senza il vento contrario del giorno precedente. Ed ora il ripetersi dei consueti gesti … è la sesta volta ma è sempre come se fosse la prima. Portare gli sci in griglia, tornare indietro a cercare il camion per la consegna del sacco, aspettare, consegnare il sacco e quando è il momento ritornare in griglia ed attendere solo il via.
Nell’attesa c’è la consueta musica dapprima si balla e poi quando mancano pochi minuti, il coro muto a creare un’atmosfera tetra, a raccogliere tutta la carica prima di sfoderare tutta la potenza su quegli scietti per quarantadue chilometri.
Al solito nei primi chilometri più di tanto non si riesce ad andare, il gruppo è ancora troppo compatto, ci vogliono mille occhi per non cadere, poi finalmente si comincia a tirare fino a Saint Moritz dove iniziano la serie di imbuti, la prima salita, devo prendere la fila giusta, invece beccherò proprio quella più lenta, ma a metà salita riuscirò a intruffolarmi in quella a fianco. Sempre meglio di quando partivo nelle griglie indietro ove cominciavo ad incontrare quelli della griglia avanti.
Passaggio per il centro di Saint Moritz e poi altra coda, ma questa va via meglio, e poi un’altra prima della discesa di Pontresina, ora si ricomincia a viaggiare, siamo a metà percorso, ancora un tratto piuttosto stretto fino alla funicolare di Muottas Muragl e poi via come il vento fino al traguardo di S-Chanf facendomi portare dai trenini che a mano a mano si formano nel lungo serpentone. Stringo i denti negli ultimi chilometri caratterizzati da una serie di saliscendi ma dove anche la stanchezza comincia a farsi sentire. Mancano un paio di chilometri, il traguardo è vicino, si sente anche la voce dello speaker, sono anche i chilometri che non passano mai, ma piano piano arriva, solo cento metri ed è fatta !!!
Il mio tempo 2.19.18. Non posso paragonarlo allo scorso anno perché le condizioni erano davvero particolari, ma rispetto all’anno ancora prima sono riuscito a scendere sotto le due ore e venti e questo è buon risultato.
Adesso in questa settimana devo recuperare questa maratona per il rally di sci alpinismo di domenica … altro giro altra corsa …


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