La mia Sgambeda 2008

Ciao a tutti rieccomi di nuovo coi racconti delle mie avventure in giro per le montagne. Ormai chi mi conosce sa già quali sono i miei appuntamenti fissi e come da tradizione l’appuntamento che precede il Natale è in terra livignasca con “La Sgambeda” giunta quest’anno alla 19° edizione, per me la quarta partecipazione.

L’inverno 2008 rimarrà sicuramente negli annali della meteorologia per le copiose nevicate vericatesi sull’intero arco alpino da inizio novembre ad oggi, e Livigno non è da meno. L’anno scorso la neve sembrava tanta ma quest’anno lo è ancora di più ed in paese abbiamo almeno un metro di neve ed i quantitativi visibili sui tetti delle case sono davvero impressionanti.
Le previsioni meteo della vigilia, non certo incoraggianti, non hanno affatto contribuito a fermarmi, anzi tutt’altro … mi son tornate utili tutte le volte che ho comunque sfidato il freddo e la bufera pur di mettere ai piedi i magici attrezzi.
L’arrivo nel piccolo Tibet avviene nella mattinata di sabato sotto una bella nevicata ed io subito fremo dalla voglia andare a farmi una sciata, per fare un giro di ricognizione sul percorso di gara e cominciare a fare una previsione di come sarà questa Sgambeda 2008. Le mie aspettative di una neve estremamente lenta vengono in parte smentite. Certo non è velocissima ma gli sci scorrono via bene tutto sommato. Sarà sicuramente faticoso vista la neve fresca che continua a cadere.
Sicuramente le temperature non saranno ai livelli polari dell’edizione 2007 !!!

Quest’anno, nonostante siamo solo io e Gigi a partecipare il gruppo del seguito si è ulteriormente ampliato, un buon auspicio per noi che affronteremo questi  42 Km. Il nostro Luigi sarà presente solo in qualità di ski man e di consulente tecnico essendosi preso un anno di riposo dalle competizioni. I suoi consigli per la preparazione degli sci ed durante la gara si riveleranno davvero preziosi.

Nel pomeriggio le precipitazioni cesseranno, ma le previsioni per l’indomani promettono ancora neve soprattutto nel pomeriggio.

La sveglia il giorno seguente avviene con un cielo in parte sereno, non è nemmeno particolarmente freddo. Una buona colazione e poi la minuziosa preparazione di vestizione curando di non avere fastidi nelle scarpe, che la tuta sia ben indossata, che il laccio del pettorale non sia d’impiccio.
Adesso è tutto pronto e posso uscire dall’albergo e andare in griglia a prendere posto, ma prima un breve giro della zona traguardo a saggiare il terreno. La pista è veramente in condizioni ottimali e gli scorrono una meraviglia. Vado a prendere posto, sono da poco passate le dieci e manca poco meno di un’ora al via. Nel frattempo inganno l’attesa continuando a camminare avanti e indietro, ogni tanto l’occhio va all’orologio ufficiale della manifestazione. Il tempo passa inesorabile. Ti guardi attorno i tuo avversari e tra questi chi trovo. Ma si è lui Davide, il vecchio compagno di scuola Val d’Intelvi. Finalmente riusciamo a vederci dopo avere sempre visto il suo nome in classifica e mai esserci incontrati. Fa sempre piacere trovare vecchi amici, soprattutto in questi momenti.

Lo speaker inizia il conteggio dei minuti alla partenza, la tensione sale, manca un minuto, un silenzio spettrale ci avvolge e poi ecco il botto del cannone che annuncia il via della Sgambeda 2008.
La partenza come solito è sempre a ritmi elevatissimi ed è anche la fase di gara più critica per me non essendo un velocista, la differenza riesco a farla sulle lunghe distanze. Concluso questo giro di boa nella piana di Livigno con il primo passaggio sotto il traguardo entriamo nel vivo della gara con il primo dei due giri. Solo ora comincio a sentire meno la sofferenza ed a prendere il mio ritmo cominciando anche a fare qualche sorpasso. Sarà anche piacevole gareggiare in questa prima parte a fianco di Adriano Trabucchi, lui poi si fermerà al primo giro facendo la mezza maratona, titolare della celebre fabbrica sci “Ski Trab” di Bormio, di cui ormai sono diventato amico andando  tutti gli anni durante le ferie estive a fare shopping direttamente nello spaccio aziendale.
Sto mettendo alla prova i suoi sci in diretta …
Il percorso è veramente faticoso con queste neve molle, devo cercare la scia giusta dove è più dura così da perdere meno colpi ad ogni spinta. Poi questo terreno è apparentemente piano, ma invece sale leggermente, è il più faticoso, soprattutto psicologicamente. Siamo ormai a metà di questo primo giro ed anche in presenza del primo rilevamento cronometrico, quest’anno il percorso per motivi di sicurezza è stato tagliato di un paio di chilometri, quaranta anziché quarantadue. Il cronometro segna quarantasei minuti, non posso ancora sbilanciarmi, è ancora presto per fare una previsione. Finalmente ora avendo un falsopiano a favore ed essendo anche la neve più dura posso andare via bene di doppio, anche se comunque ci sono una serie di salite, quattro per la precisione, una in meno del solito, per fortuna che ci hanno risparmiato il muro del pianto, quell’ultima salita veramente ripida faceva vedere le stelle !!!!
Ecco che inizia il mio terreno, la lunga distanza, i primi sorpassi, soprattutto sulle salite, comincio a volare a prendere il mio ritmo, le discese a uovo dentro nei binari per andare più forte, sono contento ho preso confidenza anche nelle discese nei binari, buon segno.  Terminata la serie di salite cominciamo ora ad avvicinarci all’abitato di Livigno ed ancora via di doppio a sfruttare fino all’ultimo la spinta sullo sci. Tornano utili gli insegnamenti dei maestri, quelli veri col distintivo. Incrocio la testa della corsa, impressionante il loro ritmo. Nel frattempo mi avvicino alla zona traguardo ed ho un ulteriore riferimento temporale, siamo ad un’ora e dieci di gara, come annuncia lo speaker, e mi mancano un paio di chilometri a concludere il primo giro, posso immaginare nella mia testa già una prima previsione, ma è meglio non pensare a quello, meglio rimanere concentrati sul presente.
Effettuo  il passaggio del primo giro proprio insieme ad Adriano, lui si ferma, un saluto ed io proseguo con il mio secondo giro. La pista è ora sgombra, non c’è più l’affollamento di prima, ho campo libero, ancora qualche sorpasso fino al successivo rilevamento cronometrico a metà giro, un’ora e cinquanta, bene sto facendo un buon tempo, devo continuare così e non farmi prendere dall’entusiasmo, non mollare andare avanti a fare scorrere questi sci che ora vanno una meraviglia. Le salite non mi spaventano, ancora altri sorpassi, trovi anche gli ultimi del corto che correttamente si fanno da parte a lasciare campo libero non come qualche turista che trovi in mezzo.
Grandi le parole di incoraggiamento del nostro Luigi, bellissimo vedere un amico, un compagno di avventura che fa il tifo per te. Anche le salite ora sono finite davanti a me c’è un gruppetto che cerco di agganciare. Hai l’impressione di averli presi ormai ma invece sono lì sempre a qualche metro me ecco che quel metro svanisce, anzi quasi faccio per superarli, me ecco che il saggio Luigi mi urla “Stai dietro sfrutta la scia”, e così faccio. Consiglio prezioso perché quei quattro del trenino ad uno ad uno cominceranno a saltare fino a trovarmi solo. Via di doppio a far scorrere questi sci. Ad ogni spinta di braccia cerchi di sfruttare al massimo la spinta sulla gamba, allunghi le braccia indietro e per qualche istante allenti anche la presa dei bastoncini, per sfruttare fino all’ultimo centimetro. Volo, senti l’aria scorrere sul viso, mancano solo due chilometri, dai tutte le energie che rimangono, dietro non sai se c’è qualcuno, ma non vuoi farti raggiungere, guardi sempre avanti e continui inesorabile fino all’ultimo chilometro, manca poco è fatta, ora un falso piano in salita, quello che distrugge, passi sotto la strada ecco il traguardo a qualche centinaio di metri, l’ultima curva ecco la linea del traguardo, sono solo, che bello, la scritta “FINISH”, fatto. Finita la mia Sgambeda 2008. Che fiatone, ma che felicità vedere l’orologio, 2.25 esattamente 2.25.37. Gran tempo, sono soddisfatto. Luigi mi fa i complimenti, poi ecco mamma e papà, sono troppo contento, i magici attrezzi hanno fatto il loro dovere.

Alessio Arrigoni - Sgambeda 2008

Buon natale a tutti

Alessio

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