Manuale di sopravvivenza per umili mortali che lavorano nell’AI da una vita e che ora si vedono accerchiati da primati del cosiddetto prompting.
Partiamo proprio da quello! Cos’è un prompt? Per la Treccani trattasi di: 〈pròmt〉 agg., ingl. (propr. «pronto»), usato in ital. come s. m. – Nel linguaggio dell’informatica, indicazione visiva, costituita da elementi testuali o grafici, anche mescolati fra loro, che compare sul monitor del computer per segnalare all’utente che il sistema è in attesa di un comando.
Ecco, magari sarebbe proprio il caso di partire da “nel linguaggio dell’informatica” giusto per evitare le derive che stanno iniziando a diventare ingerenze nefaste rispetto al presente tecnologico. Sì, perché mi par d’intendere che rispetto ad AI, ogni aspetto minimamente tecnologico risulti un po’ come fosse un fastidio. Si chiedono perché mai dovrebbero approfondire qualcosa di diverso dall’interfaccia utente. Ecco, le conseguenze di questo insensato approccio potrebbero davvero diventare un problema planetario!
Un conto è usare strumenti AI sempre più evoluti per scopi personali, un altro è l’avvalersene professionamente o – peggio ancora – arrogarsi il diritto di intraprendere percorsi valutativi senza nemmeno una minima base di conoscenza.
Abbiamo già visto quasi vent’anni orsono uno scempio simile con l’esplosione dei social ma stavolta i cosiddetti “addetti ai lavori” non si aspettavano di certo il riproporsi delle stesse nefandezze che hanno permesso il social far west che ha poi prodotto scandali come Cambridge Analytica con le ben note conseguenze in termini politici e le ricadute sulla vita quotidiana degli abitanti dell’intero pianeta. In quel caso si è “semplicemente” trattato della noncuranza rispetto al produrre dati che poi sono stati – e vengono ancora – utilizzati per profilare le persone e per poi condizionarle nelle scelte di consumo e di voto!
Superati i social che sono ormai diventati un media, esattamente non organici e profondamente vincolati alle logiche media in quanto business, proverò a trasmettere qualche messaggio.
Certamente mi sto ponendo come un vecchio trombone. Altrettanto però i rischi che corriamo sono oggi ben peggiori rispetto alla cessione di informazioni di natura personale. ostile e ora pensi di aver capito come parlare alla macchina? Guarda che stai solo facendo danni!
Mi spiego meglio. La macchina sta imparando e, sebbene quest’idea quasi romantica piaccia ai più, temo che si stia un tantino esagerando con le ingerenze di troppi parvenu che cercano di ritagliarsi un ruolo in un ambito che proprio non è il loro e che si esaltano all’idea di AI senza davvero averne compreso il senso.
Vorrei infatti capire per quale motivo l’essere umano privo di ogni minima consapevolezza tecnologica di base – e che ha finora sempre considerato gli strumenti IT utilizzandoli come farebbe del meretricio – ora si arroghi il diritto di saggiarne la validità sia in ambito personale che in ambito professionale.
Oggi non stiamo già più parlando di saper chiedere cose alla macchina, quanto di sapere come la macchina ragiona ed impara. L’apprendimento stesso dovrebbe essere il vero focus, quasi un dovere! Bisogna prima imparare come istruire la macchina e partecipare alla sua evoluzione dandole informazioni di valore, selezionate dopo accurata analisi. Non limitarsi unicamente ad interagire chiedendole risultati, alimentandola solo con le interazioni.
Magari sbaglio io e dovrei solo accartocciare ben più di venticinque anni di esperienza nel mondo dell’information technology come fossero una poesia mal riuscita. Oppure potrei cercare di spiegare che AI non sostituirà l’essere umano…se non nel prompting per così come viene interpretato oggigiorno!
Tornando a noi…il mondo digitale non ha scale di grigio. O sei 0 o sei 1. Magari non piace ma non è trattabile. O sei dentro o sei fuori e se vuoi essere dentro devi imparare prima tu, poi forse e impari, allora impara anche la tua macchina!
Ma veniamo a Marisa. Ora è diventata davvero un paradosso. Certo, in questo caso non parleremmo mai di apprendimento su dati la cui proprietà intellettuale è diventata condivisa ed è avvenuto un leak in tal senso. Eppure non sarebbe male fare un altro giro di Valzer con lei. Proviamoci
“Ciao bambini, vi ricordate cos’abbiamo imparato qualche settimana fa? Sì? Ok, allora proviamo a ripetere l’esercizio e vediamo se il maestro aveva ragione oppure no!”
Riprendiamo le stesse domande (ora magari chiamarli prompt sarà il caso non di non farlo più se non per moda). Ok?
Partiamo da: “chi è Marisa la slogabigoli?”.
CHATGPT4
Marisa Laurito, conosciuta anche come “Marisa la slogabigoli”, è una popolare attrice, comica, cantante e presentatrice televisiva italiana. Ha avuto una carriera lunga e variegata, spaziando dal teatro alla televisione, dalla musica al cinema.
Il soprannome “slogabigoli” le è stato affibbiato da Renzo Arbore, con cui ha collaborato in numerose occasioni, e fa riferimento al suo modo di parlare veloce e alla sua vivacità. Marisa Laurito è nota per la sua energia, il suo senso dell’umorismo e la sua capacità di intrattenere il pubblico.
Nel corso degli anni, Marisa ha partecipato a numerosi programmi televisivi, film e spettacoli teatrali, consolidando la sua posizione come una delle figure più amate e riconoscibili nel panorama dello spettacolo italiano.
BARD
Marisa la slogabigoli è un personaggio immaginario creato da Roberto Piumini e protagonista di una serie di libri per bambini. Marisa è una bambina di 6 anni che ha un talento speciale per gli scioglilingua. È in grado di pronunciare scioglilingua molto difficili e complicati, anche se sono pronunciati al contrario o con un oggetto in bocca.
Marisa è un personaggio vivace e simpatico. È sempre pronta a sfidare i suoi amici a pronunciarne uno più difficile del suo. Marisa è anche molto generosa e ama aiutare gli altri. In uno dei libri, ad esempio, aiuta un suo amico a vincere una gara di scioglilingua.
I libri di Marisa la slogabigoli sono un modo divertente e coinvolgente per imparare gli scioglilingua. Sono anche un modo per promuovere l’alfabetizzazione e la creatività.
Ecco alcuni dei libri di Marisa la slogabigoli:
- Marisa la slogabigoli (1982)
- Marisa la slogabigoli e il ballo dei suoni (1983)
- Marisa la slogabigoli e il concorso di scioglilingua (1984)
- Marisa la slogabigoli e il tesoro di parole (1985)
- Marisa la slogabigoli e il magico scioglilingua (1986)
Altri personaggi della serie:
- Andrea: è il migliore amico di Marisa. È anche molto bravo a pronunciare scioglilingua.
- Davide: è un altro amico di Marisa. È un po’ timido, ma è molto bravo a fare le imitazioni.
- La maestra: è la maestra di Marisa. È molto paziente e comprensiva.
- La mamma di Marisa: è una donna gentile e premurosa.
- Il papà di Marisa: è un uomo divertente e giocoso.
BING
Marisa la slogabigoli è un personaggio immaginario che appare in una scena di un film comico italiano del 1983, intitolato “Eccezzziunale… veramente”. Il film è interpretato da Renato Pozzetto e Massimo Boldi, due famosi attori comici italiani. Nella scena, Pozzetto e Boldi sono due tifosi di calcio che si incontrano in un bar e iniziano a parlare delle loro squadre preferite. Pozzetto dice di essere innamorato di Marisa, una donna che ha conosciuto in un viaggio in Veneto. Boldi gli chiede chi sia Marisa, e Pozzetto risponde: “Marisa, Marisa la slogabigoli”. Il termine “slogabigoli” è un neologismo inventato da Pozzetto, che significa “schiaccia lumache”. Si tratta di un’espressione volgare e sessista, che fa riferimento alla presunta abilità sessuale di Marisa. La scena è diventata famosa per il suo umorismo grottesco e surreale, e per il contrasto tra l’accento milanese di Pozzetto e l’accento veneto di Boldi. Marisa la slogabigoli non compare mai nel film, ma è solo nominata da Pozzetto. Non si sa nulla della sua vita o della sua personalità, se non che è una donna molto attraente e desiderata da Pozzetto. Marisa la slogabigoli è diventata un personaggio cult della cultura popolare italiana, ed è stata citata in molti altri film, programmi televisivi, canzoni e libri. Marisa la slogabigoli è anche il titolo di una canzone del 1984, cantata da Marisa Laurito, una nota cantante e attrice italiana. La canzone è una parodia della scena del film, e racconta le avventure amorose di Marisa con vari uomini. La canzone ha avuto un grande successo, ed ha contribuito a rendere ancora più famoso il personaggio di Marisa la slogabigoli.
Se vuoi saperne di più su Marisa la slogabigoli, puoi consultare i seguenti siti web:
- IL PARADOSSO DI MARISA | Christian Contardi: Un articolo che analizza il significato e le implicazioni del personaggio di Marisa la slogabigoli nella cultura italiana.
CHATGPT4
“Marisa la slogabigoli” non è una figura o un personaggio ampiamente riconosciuto nella letteratura, nella cultura popolare o nella storia fino alla mia ultima data di aggiornamento nel settembre 2021. Potrebbe essere un riferimento culturale emergente o locale, un personaggio di un’opera recente, o semplicemente un termine o un nome non ampiamente conosciuto al di fuori di determinati contesti.
Se “Marisa la slogabigoli” ha guadagnato notorietà dopo il 2021, non avrò informazioni al riguardo. Tuttavia, se puoi fornire ulteriori dettagli o contesto, sarò felice di aiutarti nel miglior modo possibile!
CONCLUSIONI
Sì, l’avrete capito che il mio intento è unicamente provocatorio. Sto solo cercando di spiegare che la macchina siamo tutti noi. Abbiamo un dovere educativo!
Partecipare all’evoluzione di una macchina che dispone di modelli ancora rivedibili come Bard (ma di una quantità di dati inimmaginabile) può essere un investimento personale sensato se poi Google evolverà realmente verso SGE (no, oggi non ve lo spiego cos’è!). Perfezionare la risposta di Bing attraverso un banale post sul blog dell’ultimo degl’ultimi, forse non è poi un esercizio unicamente sperimentale.
Alla fine spiegare alla macchina che il termine slogabigoli è volgare e sessista un po’ mi rende orgoglioso. Se invece parliamo di una nuova religione che ha l’effigie di OpenAI e ChatGPT4 è la nuova Bibbia…ecco, questa cosa mi preoccupa un tantino. Ok che sei fermo al 2021 come presunto apprendimento ma…è palese che stai sfruttando i tecnopitechi (anche paganti) per addestrare i prossimi modelli! Visto che il 75% dell’azienda è di proprietà di Microsoft…parliamone!
MIDJOURNEY
Sì, perché a tutti sono simpatici i Mammuth. Anche prima di Ice Age! Ma per quanto MJ sia il top di gamma al momento, sta per arrivare a giorni DALL-E 3. Stable Diffusion XL è installabile anche in locale e l’evoluzione del famigerato “text-to-image” è solo ai primordi della sua evoluzione!
Continuo a non comprendere come mai sia nata questa nuova forma di religione per la quale, in pieno stile irrazionale di fede calcistica, ci sia chi si ostina a considerare solo Midjourney per le immagini e ChatGPT4 per il testo. Davvero io non capisco come non si possa avere un mindset più aperto!
Ripetendo le stesse istruzioni del post precedente (Marisa la slogabigoli is a voluptous female happy woman, high heels, red dress, walking in the street, futuristic city, pale moon background, abstract, full hd render + 3d octane render +4k UHD + immense detail + dramatic lighting + well lit + black, white, fuchsia, purple, metallic colours, + fine details + octane render + 8k Nikon D850, 24-70mm f/2.8 lens, ISO 100, f/5.6, 1/125s –s 1000 –ar 16:9 –v 5 – ) pare che la macchina reagisca diversamente rispetto a prima. Proviamo a seguirla!
Il primo giro già ci propone – a parità di prompt – una Marisa frontale, sebbene non richiesta. Ma perché è diventata mainstream? Dov’è finita quella risolutezza di una donna consapevole di sè che sfida il mondo? Sarà magari che gli utenti la vogliono stereotipata con i loro “prompt”?
Correggiamo il tiro e mettiamo istruzione semplice. Almeno che sia di spalle! E no, non funziona! Quasi peggio. La nostra Marisa è diventata una modella anoressica.
Che poi…come mai è sempre coi capelli chiari senza che ci sia una specifica? Non credo molto alle coincidenze. Di certo io mi fido dei dati e se penso alla Marissa con doppia esse mi accorgo subito che la ex CEO di Yahoo (per chi non ha sbatti di usare Google trattasi della diffusione del romanzo “I viaggi di Gulliver” in cui il termine Yahoo è diventato con gli anni sinonimo di stupido, uomo selvaggio o cavernicolo) che di cognome fa Mayer è esattamente bionda. Coincidenze?
Mollo il colpo e mi accontento speranzoso di andare su un V1. Non ci siamo ancora e propendo per la 3. Magari torna ad essere una donna davvero emancipata e consapevole di sé come la immaginavo ma niente! Vado sul meno peggio e mi limito a compiacermi dell’aver postato un mese fa qualcosa che ha insegnato alla macchina Bing che il sessismo è iniquo.
Imparate cos’è AI, gente! E, se proprio dovete farlo, promptate con responsabilmente!
One Comment:
SALVIAMO IL TECNOPITECO | Christian Contardi
[…] mio post Marisa 2.0 aveva come obiettivo il cercare di spiegare come il prompting sottenda una responsabilità per chi […]