Beh direi che c’è qualcosa di paradossale in tutto questo. Da una parte vediamo come anche Israele si avvalga della tecnologia microblog, dall’altra mi par di notare allarmanti sintomi di censura online. Abbiamo avuto modo di apprezzare il contributo che Twitter ha dato durante la contestazione post-elettorale iraniana e, per ammissione della stessa CNN, le notizie non sarebbero mai arrivate senza l’invio di sms ed mms.
La domanda che ora mi pongo è la seguente: stiamo per raggiungere il tanto temuto momento in cui la par condicio raggiungerà anche il web? Se così fosse la libertà di pensiero e le voci fuori dal coro, scomparirebbero sul serio…
Twitter, un clic per Israele Tramite sito web ebrei potranno pregare su Muro del pianto |
(ANSA) – TEL AVIV, 22 LUG – Sul sito tweetyourprayers.info, comparso su Twitter, gli israeliano potranno pregare attraverso un clic telematico. Sono sufficienti un computer e una connessione, con i quali chiunque lo desideri potra’ accedere al servizio ‘Twit at the Kotel’: un luogo virtuale pronto a raccogliere brevi preghiere con la firma del fedele di turno e a stamparle su bigliettini destinati poi a essere inseriti da una squadra di corrieri dello spirito fra le pietre del Muro del Pianto. |
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/internet/news/2009-07-22_122386627.html
Giappone: stop a Twitter in campagna elettorale
23 Luglio 2009 09:49 ESTERI
TOKYO – Twitter, la piattaforma di messaggini pubblicati su Internet, viola le norme che regolano le forme di propaganda elettorale e va fermato prima del voto. Lo ha deciso il governo giapponese in vista della campagna elettorale che partira’ a meta’ agosto.