Pardon

“Uh Pardon ti ho pestato un piede “Oh, pardon” (mentre urti nella folla qualcuno), sono le prime due cose che mi vengono in mente, se penso a quando io possa usare questa parolina semplice: PARDON. Inezie, piccoli sbagli che si compiono tutti i giorni a tutte le ore, indica un gesto di scuse per una disattenzione, un nonnulla che succede, poi si va avanti. (anche perché di solito si viene perdonati) Una volta ricordo che rovesciai, per sbaglio un caffè addosso a uno sconosciuto mentre lavoravo e dissi proprio “oh pardon”.
Il tizio si fece due risate, mi chiese qualcosa per togliere la macchia e mi perdonò. Ovvio.
Oggi una persona mi ha ferito, per l’ennesima volta (ma non è questo quello che conta), quello che conta è che poi, questa persona, rendendosene conto mi ha scritto un sms scrivendo “PARDON”.
Io, se quella persona lì avesse scritto “mi dispiace” invece che “pardon”, probabilmente, ci sarei passata sopra come ho fatto migliaia di volte e forse non starei nemmeno qui a scriverci su.
Pardon è la parola assolutamente più idiota e inutile del nostro vocabolario.
E’ come dire, devo dirti che mi dispiace per educazione (vedi caso di tazzina rovesciata sulla camicia del cliente) e quindi: “pardon”.
Sai cosa? Il pardon te lo puoi mettere in qualsiasi orifizio libero del tuo corpo.

Sentiti ringraziamenti a chi me l’ha passato…è davvero bello!

Posted via email from AvatarNemo’s Posterous

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