Non so bene se questo possa essere considerato un tentativo di imbrigliare la libertà del web o più semplicemente rappresenti la consapevolezza che si debba intervenire per evitare il proliferare di casi emblematici. Resta sicuro che FB può nuocere e ne abbiamo già avute dimostrazioni, forse basterebbe soltanto avere più funzionalità che permettano di gestire al meglio il proprio profilo…chissà …
Social network, stop della Ue
“Tutelare profili dei minorenni” Viviane Reding, commissario alle telecomunicazioni, sul suo sito: “Internet non diventi una giungla” di BENEDETTA PERILLI
Dopo l’appello del Garante per la privacy Francesco Pizzetti, che invitava gli utenti dei social network a tutelare le proprie informazioni online, il nuovo alt arriva dalla Commissione Europea che stringe la morsa sulla protezione dei domini privati su internet e sugli altri supporti elettronici chiedendo, con una campagna, una revisione della legislazione europea a riguardo.
A farlo ci pensa Viviane Reding, il commissario responsabile delle telecomunicazioni, che nel video messaggio settimanale lanciato dalle pagine del suo sito personale affronta il tema della tutela delle informazioni personali nell’era digitale. E se la prende anche con i social network. “Vuoi che internet diventi una giungla? Potrebbe presto accadere, se non si riesce a controllare l’uso dei vostri dati personali online – questo l’inizio dell’appello del commissario, che poi continua – la privacy è un aspetto importante della cultura europea, tutelato per anni dalle legislazioni. Credo sia un diritto di tutti i cittadini europei controllare come le proprie informazioni personali vengano utilizzate”.
Reding ha avvertito che l’Unione europea agirà contro gli stati membri che non applicheranno le regole per assicurare la privacy e per garantire che i cittadini possano dare il loro parere prima del trattamento dei loro dati personali. Tre le tecnologie e le applicazioni commerciali più a rischio: i social network, la pubblicità comportamentale e i sistemi di autentificazione automatica RFID.
Facebook e compagnia sono dunque i primi della lista per l’enorme potenziale di comunicazione che avvicina le persone ma le rende più vulnerabili. Soprattutto per quanto riguarda l’identità dei minori. “Credo che almeno i profili dei minorenni dovrebbero essere esclusi dai risultati dei motori di ricerca – spiega Viviane Reding – la Commissione europea ha già richiamato i principali siti di social networking a trattare i dati dei minori con maggiore attenzione, soprattutto tramite l’auto-regolamentazione”.
Anche la pubblicità preoccupa la Commissione europea che punta il dito contro i sistemi che monitorano la navigazione degli utenti su internet per poi tracciare un loro profilo più dettagliato. “Le regole europee sulla privacy sono cristalline: le informazioni su una persona possono essere usate solo con il suo previo consenso”, ha spiegato il commissario, aggiungendo: “non possiamo rinunciare ai principi di base e avere tutti i nostri scambi monitorati, registrati e raccolti in cambio di una promessa di pubblicità più mirata”.
Altro trend preoccupante è quello dei RFID, i sistemi di autentificazione con microchip – come ad esempio le tessere elettroniche degli autobus – che, mentre da un lato rendono la vita quotidiana più efficiente e organizzata, dall’altro, come spiega Reding, “saranno benvenuti in Europa solo quando saranno usati dai consumatori e non sui consumatori. L’internet delle cose funzionerà solo se quando verrà accettato dalle persone”.