Favoloso, vedo che il nostro eroe (Zuckerberg, meglio conosciuto come milionario geek sfigato) ne ha pensata un’altra. Chissà se il prode garante se ne uscirà con un altrettanto abominio di risposta come quello pubblicato a questo link: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1614258 se non fosse che dimostra quanto siamo primitivi, sarebbe quasi comico…
SOCIAL NETWORK
Facebook, url personalizzato
Allarme per i furti d’identitÃ
A partire da sabato il sito permetterà la modifica dell’indirizzo del proprio profilo. E non mancano le occasioni per i malintenzionatidi MAURO MUNAFO’
SE AVETE preso appuntamenti per l’alba di sabato 13 giugno, o semplicemente avevate in programma di dormire, potrebbe essere il caso di modificare i vostri piani. Chi tra gli oltre 200 milioni di utenti di Facebook si è loggato sul social network nelle ultime ore è stato avvisato della piccola rivoluzione che prenderà il via nel fine settimana: l’arrivo degli Url personalizzati.
Caratteristica piuttosto rara tra i social network, Facebook fino ad oggi non ha fornito un indirizzo web personalizzabile per le pagine dei suoi utenti, bensì ha automaticamente generato una lunga e anonima stringa numerica che ha reso di fatto impossibile identificare qualcuno dal semplice Url del suo profilo. L’originale scelta del sito, diversa da quella di altre popolari piattaforme quali MySpace e Twitter, ha permesso a tanti utenti omonimi di registrarsi senza dover accettare curiose ed improbabili abbreviazioni o accostamenti con date di nascite, scelte ormai obbligatorie per l’iscrizione ai più popolari fornitori di posta elettronica.
Secondo il comunicato pubblicato sul blog ufficiale, la decisione è arrivata per facilitare il riconoscimento di un utente tra gli altri, approfittando magari della migliore ottimizzazione sui motori di ricerca che questa modifica porterà . Se oggi per trovare un amico bisognava scandagliare il social network con il suo motore interno, con il rischio di dover spulciare tra decine di omonimi, questa ulteriore aggiunta dovrebbe facilitare un po’ le cose.
Alle motivazioni indicate dall’amministrazione si deve però aggiungere come la mossa di Facebook sia l’ultimo passaggio nella lunga battaglia per l’identità digitale che vede il social network confrontarsi con Google e i suoi neonati profili.
Il nuovo Url. Il cambiamento del proprio Url sarà possibile in Italia a partire dalle 6 e 1 minuto di sabato 13 giugno, ma per essere sicuri che l’orologio di casa sia sincronizzato con quello di Facebook, ci si può già recare all’indirizzopreposto che ospita l’immancabile conto alla rovescia. A partire dall’ora X, gli utenti che lo desiderano potranno modificare l’indirizzo web del profilo, seguendo i canoni classici della rete (nomecognome, nome.cognome ecc) oppure introducendo un nickname. A differenza dei dati personali che sono continuamente aggiornabili, l’Url non si potrà più cambiare, quindi è meglio stare attenti a non digitare errori.
I problemi. Passare da un sistema di indirizzi generato automaticamente a uno personalizzabile porta con se diversi problemi. Una prima difficoltà è la presenza di diversi omonimi che, se interessati a un “Vanity url” (come ribattezzato dai blog americani), dovranno fare a gara per accaparrarsi le combinazioni disponibili (gli url infatti devono necessariamente essere diversi gli uni dagli altri). Una semplice ricerca su Facebook fa emergere come siano presenti oltre 500 Mario Rossi (molti in realtà sono profili vuoti) e 148 Giorgio Bianchi, ognuno dei quali potrebbe essere interessato alla più semplice combinazione di nome e cognome. Immaginarsi centinaia di persone davanti al computer alle 6 di mattina per registrare il proprio nome è un’ipotesi non remota. La combinazione finale di certi url farà capire chi ha puntato meglio la sveglia o ha il click più veloce.
Lasciando da parte le suggestioni vanitose, un problema di certo più sentito è la possibile ripetizione anche su Facebook del fenomeno del cybersquatting, ovvero la registrazione e lo sfruttamento di marchi altrui sulla rete. Se proprio ieri il social network ha vinto la sua battaglia per avere il dominio facebook. it, fino ad ora in mano ad un cybersquatter internazionale, paradossalmente la nascita dei domini personalizzati creerà una nuova dimensione del fenomeno. Per evitare che qualcuno si impossessi di marchi celebri, il sito permette ai detentori legali di un logo di pre-registrare la richiesta ed ha bloccato la possibilità di creare url personalizzati agli utenti iscrittisi dopo il 9 giugno. Per capire se queste precauzioni funzioneranno, soprattutto di fronte alla registrazione di nomi di celebrità del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica, basterà aspettare qualche giorno.
Caratteristica piuttosto rara tra i social network, Facebook fino ad oggi non ha fornito un indirizzo web personalizzabile per le pagine dei suoi utenti, bensì ha automaticamente generato una lunga e anonima stringa numerica che ha reso di fatto impossibile identificare qualcuno dal semplice Url del suo profilo. L’originale scelta del sito, diversa da quella di altre popolari piattaforme quali MySpace e Twitter, ha permesso a tanti utenti omonimi di registrarsi senza dover accettare curiose ed improbabili abbreviazioni o accostamenti con date di nascite, scelte ormai obbligatorie per l’iscrizione ai più popolari fornitori di posta elettronica.
Secondo il comunicato pubblicato sul blog ufficiale, la decisione è arrivata per facilitare il riconoscimento di un utente tra gli altri, approfittando magari della migliore ottimizzazione sui motori di ricerca che questa modifica porterà . Se oggi per trovare un amico bisognava scandagliare il social network con il suo motore interno, con il rischio di dover spulciare tra decine di omonimi, questa ulteriore aggiunta dovrebbe facilitare un po’ le cose.
Alle motivazioni indicate dall’amministrazione si deve però aggiungere come la mossa di Facebook sia l’ultimo passaggio nella lunga battaglia per l’identità digitale che vede il social network confrontarsi con Google e i suoi neonati profili.
Il nuovo Url. Il cambiamento del proprio Url sarà possibile in Italia a partire dalle 6 e 1 minuto di sabato 13 giugno, ma per essere sicuri che l’orologio di casa sia sincronizzato con quello di Facebook, ci si può già recare all’indirizzopreposto che ospita l’immancabile conto alla rovescia. A partire dall’ora X, gli utenti che lo desiderano potranno modificare l’indirizzo web del profilo, seguendo i canoni classici della rete (nomecognome, nome.cognome ecc) oppure introducendo un nickname. A differenza dei dati personali che sono continuamente aggiornabili, l’Url non si potrà più cambiare, quindi è meglio stare attenti a non digitare errori.
I problemi. Passare da un sistema di indirizzi generato automaticamente a uno personalizzabile porta con se diversi problemi. Una prima difficoltà è la presenza di diversi omonimi che, se interessati a un “Vanity url” (come ribattezzato dai blog americani), dovranno fare a gara per accaparrarsi le combinazioni disponibili (gli url infatti devono necessariamente essere diversi gli uni dagli altri). Una semplice ricerca su Facebook fa emergere come siano presenti oltre 500 Mario Rossi (molti in realtà sono profili vuoti) e 148 Giorgio Bianchi, ognuno dei quali potrebbe essere interessato alla più semplice combinazione di nome e cognome. Immaginarsi centinaia di persone davanti al computer alle 6 di mattina per registrare il proprio nome è un’ipotesi non remota. La combinazione finale di certi url farà capire chi ha puntato meglio la sveglia o ha il click più veloce.
Lasciando da parte le suggestioni vanitose, un problema di certo più sentito è la possibile ripetizione anche su Facebook del fenomeno del cybersquatting, ovvero la registrazione e lo sfruttamento di marchi altrui sulla rete. Se proprio ieri il social network ha vinto la sua battaglia per avere il dominio facebook. it, fino ad ora in mano ad un cybersquatter internazionale, paradossalmente la nascita dei domini personalizzati creerà una nuova dimensione del fenomeno. Per evitare che qualcuno si impossessi di marchi celebri, il sito permette ai detentori legali di un logo di pre-registrare la richiesta ed ha bloccato la possibilità di creare url personalizzati agli utenti iscrittisi dopo il 9 giugno. Per capire se queste precauzioni funzioneranno, soprattutto di fronte alla registrazione di nomi di celebrità del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica, basterà aspettare qualche giorno.