Dopo aver trovato questo articolo sul Corriere di oggi, credo mi si sia incrinato un corpo cavernoso: Dipendenza da smartphone: 15 regole per guarire. Adesso basta! Non se ne può più di questi vademecum sul come non usare il telefono. Un vero sfrangiamento di gonadi! Tutti lì a sottolineare che è alienante fissare lo smartphone in continuazione, che si dovrebbe tornare a quella che è la presunta realtà, che non c’è più dialogo tra le persone e altre scempiaggini del genere. Certo, quando invece uno legge il giornale invece di fissare uno schermo va tutto bene anche mentre gli altri gli stanno parlando. Ti propinano foto di ragazzi alla fermata del bus con la testa reclinata verso lo smartphone e te lo fanno apparire come il degrado comunicativo delle nuove generazioni, se invece la foto è in bianco e nero raffigura la mentropolitana di Milano negli anni ’70 coi pendolari a faccia infilata in un quotidiano è arte nostalgica.
Vuoi mettere quanto è figo qualcuno seduto da solo in un caffè con un bel libro in mano anche se magari poi sta leggendo la Tamaro? Anche la televisione va benissimo: in compagnia si parla, si guarda, si ride e ci si diverte. Il telefono stesso è ok ma solo se lo usi per parlare. Si tollera anche chi non riesce a star fermo e deve camminare mentre parla o anche chi ha un tono di voce per cui potrebbe benissimo essere sentito dal suo interlocutore solo girando la bocca verso la città dove risiede il suo interlocuttore. Già se hai l’auricolare inizi ad essere un malato. Vieni guardato come qualcuno che parla da solo e che è un deviante rispetto agli alzatori di gomito. Di certo fa malissimo, molto più del telefono impastato sull’orecchio, come non potrebbe? Se però è a filo (bianco e ben visibile ovviamente), allora magari un osta ascoltando musica ed è tutto diverso, quello va bene!
Quando invece smanetti sul telefono diventi immediatamente un cafone che si fa i cazzi suoi e addirittura c’è anche gente che smette di parlarti finchè non risollevi lo sguardo. Tutta questa tecnologia che ci porterà alla morte della comunicazione reale. Che tenerezza! Mi ricordo ancora quando chi usava internet 15 anni fa era visto come un sicuro pedopornografo o quegli splendidi momenti in cui i social network erano visti come un mondo finto alla Matrix dove qualsiasi personaggio femminile doveva per forza di cose essere in realtà un camionista di Molfetta dedito al travestitismo.
Il telefono mi tiene in contatto con il mondo, così come i social network. Decido io quando voglio prendermi i miei spazi, di sicuro non lo decidono gli altri col loro patetico perbenismo conservatore reazionario. Se non vi piace lo smartphone e non lo sapete usare, fatemi un favore: compratevi un Motorola Startac e smettetela di infastidire la gente! Sembrate quelli che comprano una Maserati, che mi sfrecciano a fianco sui rettilinei e che poi sorpasso alla prima curva con la mia Mitsubishi del 2004 da operaio giapponese perchè perchè non sanno guidare. Ciao neh!